Chiunque si sottoponga a visita nutrizionale per affrontare una dieta deve pretendere il rilascio di una documentazione scritta, timbrata e firmata, degli esami strumentali eseguiti. Essi riguardano:
1) la misurazione del metabolismo basale con metodo calorimetrico eseguita tramite la quantizzazione dell’ossigeno consumato durante la respirazione; è questo l’unico metodo esatto perché tiene conto delle condizioni fisiologiche del paziente.
Altri metodi, purtroppo spesso utilizzati, come quello ottenuto tramite impedenziometria o con il calcolo matematico predittivo, sono solo approssimativi e spesso ampiamente errati.
2) la misurazione impedenziometrica vettoriale, che deve avvenire in posizione supina su un lettino per la corretta distribuzione dell’acqua corporea mediante applicazione di appositi elettrodi; tale posizione è assolutamente indispensabile per i soggetti obesi che solitamente presentano edemi agli arti inferiori.
Una corretta relazione impedenziometrica deve riportare i comuni parametri riguardanti l’acqua totale corporea, l’acqua intracellulare ed extracellulare (che è espressione di ritenzione idrica), la massa grassa e magra, e gli ancora più importanti: indice di massa corporea cellulare (BCMI) e l’angolo di fase che sono ormai sempre più ritenuti espressione dello stato nutrizionale e salutare del soggetto in esame.
La relazione strumentale rilasciata dal nutrizionista ha lo scopo di attestare che il soggetto in esame sia in buona nutrizione e quindi in grado di affrontare una dieta dimagrante che inevitabilmente crea una momentanea denutrizione. Capita sempre più spesso, infatti, che soggetti in sovrappeso apparentemente ben nutriti, perennemente a dieta non corretta, siano in denutrizione, e pertanto, non possono affrontare diete dimagranti se non correggono l’alimentazione per alcuni mesi con un’opportuna dieta bilanciata di mantenimento del peso.