La filosofia vegetariana è stata presente in molte epoche storiche in quanto se ne parla sin dai tempi dell’antico Egitto, nel Medioevo e fino ai nostri giorni.
Chi oggi intraprende una dieta vegetariana è solitamente spinto da uno o più motivi che comprendono essenzialmente quelli salutistici ed etici.
La dieta vegetariana fa uso di tutti i vegetali e dei suoi derivati ed elimina dall’alimentazione la carne di provenienza animale, compresi i pesci e i crostacei. Nella dieta vengono però inclusi i sottoprodotti animali, quali latte, uova, formaggio e miele.
Il vegetariano spesso continua però a consumare alimenti poco salutari che comprendono prodotti industriali e surgelati che fanno uso di conservanti, coloranti e sostanze che con il passare del tempo possono nuocere alla salute.
La dieta vegana fa uso esclusivo di alimenti vegetali e dei suoi derivati rinunciando a tutti i prodotti di origine animale comprese le uova, il latte, il miele e il formaggio. La domanda che molti si pongono è:
E’ meglio utilizzare una dieta vegetariana o una dieta mediterranea normocalorica equilibrata?
A mio parere è alquanto difficile rispondere in modo chiaro a questa domanda perché insieme alle informazioni nutrizionali note, ve ne sono altre alquanto controverse, che possono far pendere l’ago della bilancia dall’una o dall’altra parte.
La dieta mediterranea, come si sa, nel 2010 è stata dichiarata dall’Unesco “bene dell’umanità” perché ad essa è associata, nei paesi che la utilizzano, la durata di vita più lunga. Questo, non è mai stato detto per la dieta vegetariana o vegana e non esiste nessuna evidenza che documenti una più alta longevità di chi ne fa uso.
Certamente, a sfavore della dieta mediterranea c’è un maggiore utilizzo di grassi animali che aumentano il rischio di sviluppare dislipidemie e malattie cardiovascolari che invece non sono presenti nei vegetariani; per contro, c’è da chiedersi: un uso equilibrato di grassi è nocivo per l’organismo?
La risposta è NO !
Anzi, non utilizzare i grassi può abbassare i livelli di colesterolo (anche se c’è la produzione endogena) che è assolutamente necessario per la composizione delle membrane cellulari e per la formazione di tutti gli ormoni steroidei compresi quelli sessuali.
Da un punto di vista scientifico potremmo fare un elenco molto lungo di indicazioni pro o contro i due tipi di diete, ed ognuno poi resterebbe della propria opinione a seconda dei diversi convincimenti biochimici.
E’ bene però dire che i vegetariani ed ancor più i vegani possono andare incontro a tipiche carenze di Ferro, di Calcio e di vitamine D e B12. Pertanto, è opportuno che almeno ogni 6 mesi vengano eseguite delle analisi cliniche di controllo, per constatare la necessità di colmare le eventuali lacune dietetiche specie nell’età evolutiva, nelle donne in gravidanza e durante l’allattamento, in presenza di abbondanti perdite ematiche durante il ciclo mestruale e durante la menopausa.
E’ consigliabile pertanto che chi decide di nutrirsi con un’alimentazione esclusivamente di prodotti vegetali si rivolga ad un nutrizionista che bilancerà la dieta in modo adeguato.